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Syncronicity 06:33
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about

Patrizia Oliva _ voice _ electronics
Roberto Del Piano _ fretless electric bass
Stefano Giust _ drums _ cymbals

Free improvisations recorded in concert in Milan at Aldo Dice 26×1 on September 30th, 2018. This music is a magical suspended vortex, that remind Camusi.
Roberto Del Piano describes the album as follow: "I think it is one of the most beautiful things I've ever done in my long career. A trio reduced to the bone, the evocative and plastic voice (with a pinch of electronics) by Patrizia Oliva, my bass and the very original drumming of Stefano Giust, to build unidentifiable magic in a genre. It is not jazz, it is not rock, it is not noise, every so often it makes you think, every now and then it makes you smile, awakening ancestral memories like the figures that appear on the cover. Book your copy, you will support a brave and independent label and you will get a nice gift."
About Aldo Dice 26X1: at the beginning of 2014, the associations Clochard Alla Riscossa and Comitato Diritto Alla Casa of Milan, with the support of Unione Inquilini, decided to create a social residence. This is how it's start this project, that is completely different from the politics adopted by the institutions to cope with the housing emergency. Currently, there are 43 families, 227 guests, 54 of whom are minors.
For more info:
www.possibile.com/aldo-dice-26-x-1-storia-storia/
patriziaoliva.wordpress.com
www.orchestratai.com/artists/roberto-del-piano/
www.stefanogiust.it

"(...) A free improvised set, recorded in concert in Milan on September 30th, 2018. We hear Del Piano on fretless electric bass, Giust on drums and cymbals and Oliva voice and electronics. A bit on their backgrounds first. Olivia is a singer and improviser using electronic and electro-acoustic procedures in her improvising and performing arts. She worked with very diverse artists like Evan Parker, Alessandro Bosetti, among others. Del Piano entered the Italian free jazz scene in the 70s. After a long pause, he returned in territories of jazz and improvised music somewhere this century. Stefano Giust is around since the 80s in the contexts of improvised and experimental music. Also, he runs the Setola di Maiale-label since 1993, a label with an impressive catalogue of improvised and experimental music. On many of them, Giust participates as a performer. But also Olivia and Del Piano take part in several of the projects recorded for this label. As a trio, they make their debut now with ‘That is not so’. In the company of these three experienced performers from the Italian scene, it is immediately clear we are not dealing a more or less normal jazz trio. ‘Vivre Sur le sol’ is a very abstract jazzy ballad with nice vocals by Oliva. Also in the next improvisation ’Ricordata Bambino’ it is the vocals by Oliva that introduce something of a melody and create an intimate atmosphere. Giust and Del Piano provide very sound-oriented textures, supplemented by the looped electronics played by Oliva. Music that is pleasantly somewhere ‘in-between’ everything from jazz to rock, from song to ambient textures." DM, Vital Weekly, 2019.

"(...) Inspired by, among others, Robert Wyatt, this alternative jazz trio is well worth a listen for fans of this genre." ‎Dave Larder‎, the LAAMB Shop, 2019.

"(...) Camusi più uno. Non mi pronuncio in proposito, poiché ritengo le esperienze artistiche di Patrizia Oliva e Stefano Giust degne di essere conosciute nella loro complessità, ma ci sarà pure un motivo se molti considerano il progetto Camusi una delle loro estrinsecazioni migliori (per alcuni la migliore).
In “That Is Not So” i Camusi si ripresentano con l’aggiunta del leggendario bassista Roberto Del Piano, un più uno che non è comunque semplice pro-forma e apporta un contributo considerevole alla scarna essenzialità del duo. La voce della Oliva, cha passa da un cantato morbido e suggestivo, al recitato e al vocalizzo informale, e il drumming dilatato e spaziale di Giust trovano un buon trait d’union nell’attitudine sobrio-rumorista di un tal terzo incomodo.
La musica siffatta potrebbe essere vista come un connubio fra Spacemen 3, AMM e Sun Ra, e scusate se è poco.
Il disco, registrato durante una residenza sociale creata dalle associazioni Clochard Alla Riscossa e Comitato Diritto Alla Casa di Milano, si riappropria di quelle istanze sociali alle quali la musica pareva recentemente aver rinunciato (a tal proposito faccio notare che uno dei primi dischi incisi da Roberto Del Piano è stato “Cile Libero, Cile Rosso” del Gaetano Liguori Idea Trio pubblicato nel 1974).
Adesso a voi la parola…." Mario Biserni, Sands-zine, 2019.

"(...) Non è per nulla raro incontrare persone che dichiarano di aver letto molto in gioventù e poi di aver ridotto al lumicino tale frequenza di lettura a causa degli impegni; si potrebbe pensare che queste persone si siano trasformate nelle idee e nel temperamento, ed invece bastano solo pochi secondi del ricordo di questa preziosa attività svolta nel passato, per constatare che dentro di loro c'è una memoria che non muore ed una forzata conciliazione con le attività presenti. Come sosteneva Jan Assmann, si può parlare di ricordo come "atto di resistenza". Per il trio Patrizia Oliva, Roberto Del Piano e Stefano Giust si tratta di orientare il ricordo in un potenziale di liberazione della musica: il 20 settembre scorso i tre musicisti si sono incontrati nella residenza sociale di Aldo Dice 26x1 per un'improvvisazione sui generis, che sa tanto di sindromi freudiane e che capitalizza le più desiderabili essenze creative mostrate dai tre musicisti nel corso del loro percorso musicale. Un accostamento di propensioni incredibili: il canto ipnagogico di Patrizia, il basso oscuro e decostruito di Roberto, l'ansia ritmica di Stefano.
That is not so ha una sua unitarietà, dove i materiali musicali sono trattati allo stesso modo dei materiali pittorici: c'è una tecnica e un modo ben preciso di raggiungere dei risultati, ma soprattutto c'è una poetica che si infila tra le maglie della musica. Durante i ripetuti ascolti ho cercato di ritrovare in qualche dipinto o saggio letterario l'umore di That is not so, senza giungere ad un risultato specifico: la vocalità della Oliva, anche nei momenti in cui è accompagnata dai loops, è un driver potente, dirige la mia immaginazione verso un dipinto cubista, di quelli analitici, dove la decomposizione dei soggetti/oggetti rende difficile qualsiasi tentativo di ricostruzione, anche se la sensazione è quella di un grigio-bruno come nel Ritratto di Pablo Picasso fatto da Juan Gris. Dal punto di vista letterario, si potrebbero tentare dei collegamenti plausibili con André Breton o con il romanzo della psicoanalisi, tuttavia l'enfasi del trio attiva un sindacato del sogno dove non ci sono spiegazioni scientifiche o nemmeno fasi di aderenza a determinate combinazioni del linguaggio.
Poche critiche si possono fare a prodotti musicali del genere: l'unica che mi sento di fare è piccolissima e riguarda il non perfetto bilanciamento degli strumenti intorno all'amplificazione, con le dinamiche arrotondate per eccesso o difetto (a volte perfette, a volte depotenziate)." Ettore Garzia, Percorsi Musicali, 2019.

"(...) Chiudere gli occhi ed iniziare a scavare fino a risalire ai frammenti di una dimensione inconscia che appare riaffiorare da una distanza temporale indefinita. C’è qualcosa di alchemico, di spontaneamente mistico che emerge dalle tessiture imbastite da Patrizia Oliva, Roberto Del Piano e Stefano Giust durante la sessione di improvvisazioni registrata nella residenza sociale di Aldo Dice 26×1 a Milano e cristallizzata in “That is not so”, un moto esplorativo che riporta in superficie tre distinte visioni che gradualmente si confrontano ed intrecciano generando un’unità caleidoscopica impossibile da racchiudere in rigide categorie.
Ciò che scaturisce da questo incontro è materia estremamente vitale, essenziale ed implacabile magma guidato dall’incedere mesmerico della vocalità ammaliante di Patrizia Oliva, a tratti corroborata da reiterazioni e modulazioni elettroniche e brillantemente affiancato e reso completo dalle complesse strutture scolpite dal basso di Roberto Del Piano e dalle ribollenti trame percussive di Stefano Giust.
Ciascuna delle sei tracce costruisce un intricato labirinto sonico nel quale immergersi pronti a lasciarsi guidare dall’istinto, un tracciato obliquo ed imprevedibile che vede in maniera costante pienamente avvertibili gli eterogenei componenti che lo informano resi coerenti da un approccio affine e profondamente sinergico.
Un’esperienza sensoriale avvolgente e a tratti allucinata, da assaporare con pienezza e scevri da inopportuni preconcetti." So What, 2019.

credits

released July 11, 2019

Setola di Maiale (2019)

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about

Patrizia Oliva Pordenone, Italy

I’m a singer, autor, improviser of experimental music that crosses electronics, electro-acoustic, free jazz and performing arts. Since 1998 I start to play bass in the female band Allun, from 2003 I began to perform with the name of Madame P. I mostly use the voice, along with several electronic instruments, flutes and objects. ... more

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